Se di fronte alla tragedia scappiamo, chi resta? Nelle acque dei nostri mari sta avvenendo un genocidio, nell’indifferenza più totale, anzi, nell’odio innescato in modo irresponsabile.
L’Aicu ritiene, in questo momento, ispirandosi a Carlo Urbani, che durante l’epidemia della Sars, sapendo di mettere a rischio la sua vita, scriveva: “se di fronte alla malattia il medico scappa, chi resta?” di dover sottolineare la necessità di uno scatto di dignità, personale e sociale, a fronte di quanto purtroppo continua ad avvenire nel Mediterraneo.
Non solo stiamo fuggendo, ma riusciamo a rimanere impassibili di fronte alle morti di bambini, donne e uomini che stanno cercando una nuova speranza di vita. Riusciamo anche a convincerci che non è colpa nostra, ma una ineluttabile conseguenza di nuove politiche migratorie che noi non abbiamo deciso.
Non possiamo e non dobbiamo. Desideriamo fare nostro l’invito di papa Francesco a recuperare, prima di tutto, il senso di umanità e responsabilità, che ci 
spinga a agire e a non restare indifferenti.
Associazione Italiana Carlo Urbani Onlus

